Dalla storia medievale alla tradizione dei pupi siciliani: tutto questo andrà in scena nel territorio ibleo a partire da questa sera.
Da oggi fino a domenica, a Sortino si terrà “Il Borgo dei Pupi”, una manifestazione che trasformerà piazza Santa Sofia in un vivace palcoscenico all’aperto, dove tradizione e cultura popolare si intrecciano in un dialogo continuo tra passato e presente. La rassegna, ideata e organizzata dalla famiglia Puglisi, ha l’obiettivo di far rivivere la magia dell’antica arte dei Pupi, con un programma ricco di eventi pensati per coinvolgere e incantare un pubblico di tutte le età.
La rassegna non sarà solo uno spazio per spettacoli, ma un vero e proprio laboratorio a cielo aperto, dove gli spettatori potranno assistere, imparare e, perché no, anche mettersi in gioco. Ogni giorno, infatti, alle 19 si terranno laboratori di costruzione dei pupi, guidati dal maestro Gianfranco Salonia, e laboratori di pittura curati da Valeria Miceli, Serena Aquilino e Giorgia Randino. Parallelamente, i più curiosi potranno avvicinarsi alla scuola di manovra dei pupi, condotta da Giancarlo Puglisi e Sebastiano Cannata, scoprendo da vicino la complessità dei movimenti e dei gesti che danno vita a questi affascinanti personaggi.
Dopo una prima tappa, tenutasi con successo a Sortino il 5 e 6 ottobre, il prossimo appuntamento con il festival medievale itinerante dei borghi iblei è previsto per il 20 ottobre, nell’ambito del “Ferula Fest”.
“Ci sarà il corteo storico, la rievocazione di un momento del passato legato al territorio, tanti momenti di intrattenimento, laboratori e giochi medievali per i più piccoli”, spiega Gianfranco Rafalà, direttore artistico del festival.
A distanza di pochi giorni, il 27 ottobre, altro appuntamento a Buscemi nell’ambito dell’Abisama Fest, che prende il nome dalla vecchia denominazione del paesino ibleo.
Infine, ultimo appuntamento, il 3 novembre a Palazzolo Acreide per l’Agrimontana.
“Sarà un percorso totale – continua Rafalà – perché, oltre alla vista degli sbandieratori e dei costumi, saranno coinvolti anche gli altri sensi per altre esperienze. A esempio, ci saranno taverne dove sarà possibile degustare l’ippocrasso: un’antica bevanda a base di vino aromatizzato e addolcito con miele”.
L’evento promette di far dialogare passato e presente, le comunità iblee e, perché no, anche generazioni diverse, nel segno della storia e della cultura.
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