Con la Domenica delle Palme si rinnova a Canicattini Bagni l’appuntamento con i riti della Settimana Santa, come sempre tra devozione, fede e rievocazione della memoria e delle antiche tradizioni che si manifestano soprattutto, dopo le celebrazioni del giovedì “In Coena Domini”, durante il Venerdì Santo con la processione, prevista per le 19 dalla Chiesa Madre, del “Santissimu Cristu” e la presenza dei “Nuri”, devoti vestiti di bianco con una mantella rossa sulle spalle, un corona di spine intrecciata sul capo ed una canna in mano, che cantano “U lamientu”, canto in dialetto siciliano che rievoca i mo-menti della passione e morte di Gesù, che si tramanda di padre in figlio, iscritto nel Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia, il Libro delle pratiche espressive e dei repertori orali, che si alterna col “U Cantu re Virginieddi” giovani ragazze vestite di bianco presenti alla processione.
Un momento collettivo di condivisione della sofferenza, soprattutto in questo momento di grandi conflitti in molte aree della terra, alcuni dei quali molto intensi e intrisi di dolorose alle porte dell’Europa e del Mediterraneo, che coinvolge tutta la comunità canicattinese, con la partecipazione alla lunga processione che attraversa la città, di tutte le realtà associative, il mondo del volontariato, i quartieri, l’Amministrazione e il Consiglio comunale, l’Agesci, l’Azione Cattolica e i tanti cittadini e devoti che si alternano nel portare a spalla “l’Ecce Homo”, l’antica statua del 1600 raffigurante Gesù sofferente dopo la flagellazione, realizzata in cartongesso e paglia con all’interno un’asse in ferola, e coperta da un mantello rosso ricamato e da una pesante stola.
La processione del Venerdì Santo del “SS. Cristu” da sempre richiama numerose presenze di visitatori e rappresenta, nello stesso tempo, il legame della città con le proprie radici e i tanti suoi figli emigrati sparsi per il mondo, che tradizionalmente, tramite parenti e amici, rivivono, attraverso il telefono e oggi grazie alle nuove tecnologie video, i toccanti momenti della sosta del simulacro davanti alla casa “ri Pinieddu” in via Garibaldi, per la preghiera per gli emigrati, e quella davanti al Palazzo Municipale in via XX Settembre, per tutte le vittime del Covid.
Grande partecipazione, altresì, il mercoledì sera della Settimana Santa canicattinese per la “Via Crucis degli Scout” alle 20:30 dalla sede di via Principessa Iolanda alla “Vera Cruci” di via Roma, che vede insieme, anche in questo momento, l’intera città accorata, stretta nel sentimento di dolore e di speranza che caratterizza la Santa Pasqua.
Speranza e gioia che rivive nella caratteristica processione della domenica, alle 12 con partenza da entrambe le Chiese, la Chiesa Madre “S. Maria degli Angeli – S. Michele” in via XX Settembre, e la Chiesa “Maria SS. Ausiliatrice” di via Umberto, della “Paci Paci”, metafora del dolore della madre avvolta nel manto nero che cerca il proprio figlio perduto, ritrovandolo Risorto in tre incontri scenici della tradizione pasquale canicattinese, davanti alla Chiesa Maria SS. Ausiliatrice, alla Chiesa Anime Sante del Purgatorio e alla Chiesa Madre “Santa Maria degli Angeli”, un momento nel quale scompare il manto nero per dare spazio a quello azzurro della gioia.
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