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Sette cuccioli abbandonati a Ferla, salvati dalla Municipale e affidati alle volontarie di “Mano nella Zampa”

Il sindaco ha voluto lanciare un appello per sensibilizzare la comunità sulla problematica e le conseguenze dell'abbandono

Grazie alla segnalazione di un cittadino ferlese che denunciava, al Comando dei vigili urbani, la presenza nella sua proprietà di un numero imprecisato di cuccioli di cane abbandonati, sono stati recuperati e messi in sicurezza sette piccole vite di circa 50 giorni, risultato di una cucciolata indesiderata.

Abbandonare gli animali è un atto crudele e irresponsabile che comporta gravi conseguenze sia per gli animali stessi che per la società nel suo complesso. Inoltre, abbandonare un animale non è solo un gesto di inciviltà, è anche un reato sanzionato dal Codice Penale. Le volontarie dell’associazione “Mano nella zampa” dal 2013 si prodigano per promuovere il rispetto e la tutela, dei nostri amici a quattro zampe, garantire loro assistenza e favorirne l’adozione.

In più di dieci anni di attività dell’associazione sono state promosse campagne di sterilizzazione di cani grazie, soprattutto, all’apertura di un ambulatorio veterinario comunale, tra i pochi funzionanti ed esistenti in provincia – dice il sindaco di Ferla, Michelangelo Giansiracusa -. Nonostante l’incessante attività di sensibilizzazione promossa dall’associazione Mano nella zampa e dal Comune, il fenomeno dell’abbandono nel nostro territorio continua a persistere. Tutto ciò comporta un impegno economico che grava sul bilancio della comunità, certo, contenuto, se si confrontano le spese sostenute dagli altri comuni, grazie all’incessante presenza delle volontarie che con “dedizione assoluta e con amore infinito” hanno salvato centinaia di cani sia cuccioli che adulti. È questo un appello e un invito affinché ognuno rifletta sulla gravità di questa problematica, sulle conseguenze dell’abbandono, sull’importanza delle adozioni responsabili, sulla capacità di assumere consapevolmente la cura di un essere che abbiamo scelto di far entrare nelle nostre vite e che si agisca in modo responsabile per porvi fine.”


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