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Parco degli Iblei. Le associazioni ambientaliste: “commissione Ars superficiale, la Regione proceda all’istituzione”

La nota di Federparchi Sicilia, Legambiente Sicilia, Cai Sicilia, Ente Fauna Siciliana, Lipu Sicilia, Wwf Sicilia e Italia Nostra Aps Sicilia dopo lo stop alla richiesta di istituzione del parco

Riceviamo e pubblichiamo una nota di Federparchi Sicilia, Legambiente Sicilia, Cai Sicilia, Ente Fauna Siciliana, Lipu Sicilia, Wwf Sicilia e Italia Nostra Aps Sicilia dopo lo stop alla richiesta di istituzione del parco degli Iblei.

“La IV Commissione Ambiente dell’Assemblea Regionale Siciliana nella seduta del 23 luglio 2024, ha approvato una risoluzione dal titolo, con soli 4 voti contrari e 3 favorevoli, alquanto superficiale e non esaustiva di nulla, dove non solo vengono ignorate e non riportate nella medesima risoluzione le legittime e molteplici posizioni di tante associazioni, movimenti culturali e ambientali che nella seduta del 03 aprile 2024 in audizione in IV Commissione Ambiente hanno confermato il loro sostegno per la istituzione del Parco nazionale degli Iblei ma riteniamo che sia un fatto molto grave e non imparziale di un organo istituzionale dell’assemblea regionale siciliana.

La superficialità con cui viene affrontato il tema, porta la stessa IV Commissione in maniera ingiustificabile ad affermare che i comuni coinvolti sono 32 quando in verità sono 27 ovvero 18 ricadenti nel territorio della provincia di Siracusa, 6 ricadenti nel territorio della provincia di Ragusa e 3 ricadenti nel territorio della provincia di Catania. Nella medesima risoluzione si fa riferimento ad una palese illegittimità procedurale scaturita da quanto affermato dai deputati firmatari della risoluzione approvata, di una violazione in merito ad una mancata concertazione fra il Ministero dell’Ambiente, la Regione Siciliana, i LIberi Consorzi, la Città Metropolitana di Catania, i 27 comuni coinvolti nel procedimento e i tanti portatori di interessati in merito, a vario titolo, coinvolti nel procedimento tra associazioni, movimenti, operatori turistici, aziende agricole, di zootecnia e comitati spontanei.

Quanto affermato non solo è grave perché mette in dubbio la regolarità amministrativa sempre perseguita dai funzionari del Ministero dell’Ambiente, della Regione Siciliana con l’Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente e degli enti locali che si sono sempre prodigati per uno svolgimento corretto dell’iter procedurale che dura da oltre 17 anni e che ha visto perseguire ben tre fasi di concertazione con il massimo coinvolgimento di tutti i portatori di interesse a vario grado e titolo, ma soprattutto con il pieno coinvolgimento degli enti locali con in prima persona i Sindaci, a cui non solo è stata sempre fornita tutta la documentazione richiesta e consultabile online, ma soprattutto hanno potuto avanzare eventuali proposte di modifica alla bozza di Regolamento e alla proposta di perimetrazione e zonazione dell’istituendo Parco nazionale degli Iblei.

Continuare a ignorare che la nascita di un parco nazionale può portare solo benefici economici e sociali alle comunità locali è una grave responsabilità perché basti pensare che nessun comune ad oggi coinvolto nei 24 parchi nazionali esistenti, una volta entrato, ha mai fatto richiesta di uscirne, anzi avviene proprio il contrario capendo l’importanza di uno strumento amministrativo e politico di governo del territorio molto utile che punta sulla tutela dell’ambiente nei territori coinvolti e sul potenziamento dell’ecoturismo come modello di sviluppo. Basti solo pensare a quanti benefici territoriali può portare un parco nazionale prendendo ad esempio il Parco nazionale delle Cinque Terre in Liguria che solo nel 2023 ha fatto registrare oltre 4 milioni di visitatori in un anno, con un trend sempre in crescita e in continuo aumento negli anni.

L’istituzione del Parco nazionale degli Iblei rientra a pieno titolo fra gli obiettivi utili nel raggiungere il 30% di superfici terrestri e marine da tutelare entro il 2030, così come previsto dalla Strategia per la Biodiversità approvata dall’Unione Europea, dall’Italia e rientrante negli obiettivi dell’Agenda 2030. Pertanto, chiarito l’aspetto procedurale dell’iter amministrativo che si è sempre svolto nella massima trasparenza e coinvolgimento dei territori interessati, da tempo chiediamo a coloro che esprimono forti perplessità per l’istituzione del Parco nazionale degli Iblei, con dati alla mano, di esprimere con tesi valide e supportate da elementi giuridici e amministrativi quanto da loro affermato, ma ad oggi non abbiamo mai ricevuto nessuna risposta perché le loro tesi probabilmente sono solo faziose, pretestuose e ideologiche di coloro che sono di fatto contrari alla istituzione di nuove aree protette in Sicilia, sono contro il turismo e in particolar modo contro il turismo ecosostenibile ma soprattutto sono contro lo sviluppo delle comunità locali che altrimenti sarebbero dotate di uno strumento utile per una crescita economica e socio-culturale libera da qualsiasi dipendenza, evitando di avere un approccio esplicitamente consumistico nei confronti dell’importante patrimonio ambientale, naturale e culturale dell’intero territorio e comprensorio ibleo. Ad oggi, dopo oltre 17 anni di discussioni, possiamo dire a gran voce che sono tanti gli operatori economici, le associazioni culturali e ambientali, gli amministratori locali e i tanti portatori di interesse che a vario titolo hanno sempre espresso il loro sostegno e consenso per l’istituzione del Parco nazionale degli Iblei.

Pertanto chiediamo al Governo della Regione Siciliana di procedere con sollecitudine alla istituzione del Parco nazionale degli Iblei, così come previsto dalla legge nazionale n. 222 del 29/11/2007 che può solo essere uno strumento utile alla difesa della natura in Sicilia e allo sviluppo delle comunità locali siciliane…”.


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