È la porta del museo “Memorie e Ricordi Dei Canicattinesi”, sito in via Vittorio Emanuele 489. Si tratta della casa d’artista e atelier del prof. Sergio Carpinteri, plurilaureato, che ha all’attivo 13 lauree e tre diplomi, ed è ancora studente universitario.
La porta per lui è un simbolo di passaggio, di rinascita, uno spiraglio verso un mondo aperto alle possibilità di dialogo, pace e sostenibilità.
Un museo che insiste sul territorio siciliano deve fare anche questo, aprire dialoghi con la nuova gente che viene in questo territorio o per scelta o necessità. Un motivo di più per Sergio Carpinteri, ideatore e promotore dell’evento, con il supporto della cooperativa sociale Passwork e dell’Associazione La Pineta di Canicattini, per far conoscere il nostro passato e progettare un futuro, in questa cittadina che lotta contro il fenomeno dello spopolamento.
La porta di colore turchese è divenuta oggetto di una performance dello stesso artista Carpinteri e dei ragazzi, ospiti del progetto SAI per minori non accompagnati di Canicattini Bagni, provenienti da vari Stati del Sud del mondo; questi ragazzi accompagnati dagli operatori delle strutture di accoglienza, Alessia Uccello, Renato Pennisi, Lucia Bordonaro e Mary Lucy Di Giacomo, hanno utilizzato frasi d’amore e di pace che si intersecano con modi di dire e frasi estratte da poesie di artisti di tutto il mondo, segnando, ognuno con il proprio codice linguistico, il passaggio da Canicattini Bagni.
Un pomeriggio creativo dove ogni ragazzo, nella sua lingua di origine, ha riportato la propria cultura in un graffito sulla porta. Un messaggio lanciato nel futuro, perché qualcuno lo accolga. Sergio Carpinteri vuol dire al mondo con questo evento, già mirabile, passando davanti al museo che il cielo sono gli altri.
L’azzurro di questo passaggio verso le stanze del Museo che contengono oggetti appartenuti agli abitanti di questo paese e dei dintorni. Il museo è già così un libro scritto, ora dobbiamo scrivere un seguito. Il passato ci deve far riflettere sull’ avvenire e le sue sfide. Carpinteri dice, infine, di partire proprio da questo passato per un nuovo cielo azzurro per un mondo in guerra e per Canicattini Bagni, perché non si svuoti dei propri abitanti.
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