La comunità di Palazzolo Acreide si prepara a scendere in strada per ricordare il piccolo Vincenzo Lanteri, tragicamente scomparso lo scorso anno a soli 7 anni dopo essere caduto in un pozzo. Il 27 gennaio, alle 18, si terrà una fiaccolata per chiedere giustizia e mantenere viva la memoria del bambino. La partenza è prevista dal viale Dante Alighieri, con un percorso che attraverserà il centro cittadino, culminando in un momento di raccoglimento e preghiera.
“Non c’è un giorno in cui non pensi al sorriso di Vincenzo. Era un bambino vivace, pieno di energia e di voglia di scoprire il mondo,” aveva dichiarato la madre, ancora profondamente scossa dalla perdita. “Chiediamo giustizia per lui, affinché tragedie come questa non accadano mai più. Ogni genitore merita di sapere che i propri figli possono giocare in sicurezza.”
Il dolore della famiglia Lanteri si accompagna alla volontà di trasformare questa tragedia in un monito per le istituzioni, invitandole a vigilare attentamente su situazioni di potenziale pericolo.
A dare un ulteriore impulso alla richiesta di giustizia, è arrivata la notizia del rinvio a giudizio per i responsabili della gestione dell’area dove si trovava il pozzo in cui Vincenzo perse la vita. Sono 10 gli avvisi di conclusione indagini per omicidio colposo emessi dalla Procura di Siracusa in relazione alla morte di Vincenzo Lantieri, il bambino di 9 anni, deceduto dopo essere caduto dentro un pozzo ricavato nella proprietà di una cooperativa in contrada Falabia, a Palazzolo Acreide, nel Siracusano.
La tragedia avvenne il 27 giugno scorso durante un grest estivo a cui stavano partecipando diversi bambini ma secondo quanto ricostruito dai magistrati della Procura di Siracusa e dai carabinieri, Vincenzo sarebbe salito in cima alla copertura di un pozzo, per poi cadervi dentro: i tentativi dei soccorritori si rivelarono inutili.
Tra gli indagati, che hanno anche rimediato l’aggravante di aver agito nonostante la previsione dell’evento, ci sono il presidente del consiglio di amministrazione e legale rappresentante della società cooperativa sociale La Contea Falabia, che avrebbe omesso di “adottare misure volte a segnalare e mettere in sicurezza il pozzo privo dei requisiti di sicurezza e non conforme alle normative vigenti”. Stessa accusa anche per il proprietario del fondo.
Gli avvisi sono stati notificati anche a cinque educatrici, dipendenti della fondazione Anffass di Palazzolo e tre operatrici del servizio civile alle quali era stata affidata la custodia dei minori iscritti al grest che “consapevoli e a conoscenza dell’esistenza di fonti di pericolo per i minori nel fondo in cui il grest si svolgeva, fra cui la presenza del pozzo, non vigilavano sugli stessi e nello specifico su Vincenzo Lantieri”.
La fiaccolata del 27 gennaio sarà un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità sulla necessità di interventi strutturali per mettere in sicurezza le aree a rischio. La manifestazione, organizzata dalla famiglia e da un comitato cittadino, sarà accompagnata da momenti di riflessione e preghiera.
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