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La sera del 5 gennaio di 41 anni fa morì Pippo Fava. Aiello: “raccontate di lui ai vostri figli”

“Gli insegnamenti di Fava non sono stati spazzati via dai colpi di quel maledetto giorno“

La sera del 5 gennaio 1984 a Catania viene assassinato Pippo Fava, 59 anni, giornalista, scrittore e autore di testi teatrali. Dopo lunghe e tormentate indagini, la vicenda giudiziaria per il delitto si è conclusa nel 2003, quando l’ultimo processo è arrivato in Cassazione. I giudici della Suprema corte hanno condannato il boss Nitto Santapaola e Aldo Ercolano all’ergastolo e Maurizio Avola a sette anni patteggiati.

“Tutta l’attività di Pippo Fava resta come esempio di grande giornalismo, una lezione per tutti giovani e meno giovani a cui deve guardare chi fa questo mestiere“, commenta la segreteria di Assostampa Sicilia.

Nato a Palazzolo Acreide il 15 settembre 1925, i suoi genitori Giuseppe ed Elena Fazzino erano maestri di scuola elementare, i suoi nonni contadini. Nel 1943 si trasferì a Catania e si laureò in giurisprudenza all’Università. Si sposò, nel 1948, con la compaesana Angela Corridore. Nel 1952 diventò giornalista professionista. Iniziò così a collaborare a varie testate regionali e nazionali, tra cui Sport Sud, La Domenica del Corriere, Tuttosport e Tempo illustrato di Milano.

41 anni fa come oggi veniva ucciso un concittadino: Giuseppe Fava – lo ricorda l’assessore del comune ibleo, Maurizio Aiello – Cinque colpi, freddi e rapidi come il tempo che scorre. Cinque colpi di pistola 7,65, sparati alla nuca di Giuseppe Fava, per silenziare una voce che urlava giustizia. Gli insegnamenti di Fava non sono stati spazzati via dai colpi di quel maledetto giorno. Sono riversati nelle azioni di fondazioni, associazioni, cooperative, nel lavoro di servitori dello Stato, maestri e professori, preti, giornalisti, attori, amministratori locali, famiglie, che in 40 anni hanno saputo trasmettere la passione di Fava,le sue lotte. Tra queste figure luminose, spicca la maestra Enza Amodio, che ho incontrato proprio giorni fa, storica assessore all’istruzione nella giunta Messina. Lei metteva Fava quasi ovunque a scuola, così ogni volta che guardo Palazzolo dal quartiere Lenza, dal mio quartiere di San Paolo, da San Blandano, come in una cartolina, immagino Fava che legge la migliore descrizione mai fatta di Palazzolo, del nostro microcosmo, di un paese intriso di storie e di speranze. Raccontate di Fava ai vostri figli”


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