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Palazzolo, i genitori del piccolo Vincenzo chiedono giustizia: “Non è stato fatto il possibile per salvarlo”

Ieri pomeriggio i genitori hanno parlato ai microfoni di Mediaset, nella trasmissione "Pomeriggio Cinque News"

Continuano a chiedere giustizia i genitori di Vincenzo Lantieri, il piccolo di 10 anni di Palazzolo Acreide morto dentro un pozzo in cui era caduto durante un’escursione organizzata dalla Grest a cui stava partecipando insieme ad altri bambini.

Ieri pomeriggio i genitori hanno parlato ai microfoni di Mediaset, nella trasmissione “Pomeriggio Cinque News”. A distanza di alcune settimane il dolore non si placa, così come nemmeno la richiesta di giustizia e di approfondire cosa sia veramente successo in quegli attimi che hanno preceduto la tragedia. E chiedono sia fatta luce anche sulle modalità di soccorso.

Le ricostruzioni raccontano che Vincenzo era insieme con gli altri bambini del Grest all’interno di una campagna dove erano in corso le attività. Ad un certo punto sarebbe salito sopra un pozzo artesiano la cui copertura si sarebbe aperta facendolo cadere all’interno. Una educatrice si sarebbe immediatamente calata per soccorrerlo, non riuscendoci, quando sono arrivati i soccorsi era troppo tardi.

La famiglia chiede giustizia e verità dei fatti. Mamma Paola e papà Salvo parlano, infatti, di ritardi nei soccorsi e di come “non sia stato fatto tutto il possibile” per salvare il piccolo.

Tanti i punti di domanda senza risposte. “Vogliamo sapere – hanno detto a Canale 5 – perché hanno salvato prima l’educatrice e poi nostro figlio. Lui ci chiamava, era vivo”. E poi ancora dubbi sulle coperture improvvisate nella fattoria, con le giostrine in cui i bambini giocavano troppo “vicine al pozzo”.


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