Minaccia di passare la notte nella casa-museo di Uccello, chiusa per restauro dal 2022, invoca l’intervento dei responsabili della Sovrintendenza di Siracusa e della Regione a cui il bene appartiene e infine – sempre attraverso dirette social – invita la cittadinanza alla mobilitazione. È scontro istituzionale tra il sindaco di Palazzolo Acreide, Salvatore Gallo e la dirigenza della Casa museo Antonino Uccello. Il primo cittadino ibleo da stamattina ha scelto di protestare senza voler lasciare l’edificio.
Gallo mostra gli interni, gli allestimenti praticamente completi e i muratori che eseguono gli ultimi ritocchi. Probabilmente manca il collaudo per l’apertura al pubblico, ma Gallo è esausto e lamenta un’eccessiva lentezza nel procedere, in piena stagione turistica.
“Voglio sapere perché non viene aperta questa casa museo, dopo tanti lavori e soldi spesi e con quattro dipendenti pagati – dice durante una diretta alle 10 del mattino – ho fatto arrivare 1,6 milioni di euro per il restauro e non mi fanno entrare. Ora aspetto la denuncia e rimarrò a oltranza finché non avrò certezze che questo museo non venga riaperto al pubblico. Voglio certezze sulla data di apertura, mentre qui vogliono penalizzare Palazzolo trasferendo i dipendenti a Siracusa per le difficoltà di personale a Palazzo Bellomo. Io sono pronto a farmi arrestare”.
A seguito di un sopralluogo, oggi, sono state poste in evidenze osservazioni sicuramente secondarie rispetto alla mole di lavoro finora realizzati: mancano alcuni cartelli, un paio di rilevatori antincendi, un paio di lampade di emergenza. Così il sindaco Gallo ha chiesto e ottenuto la quantificazione delle opere: mezza giornata di lavoro. A quel punto non ci ha visto più e ha scelto di restare a oltranza nella casa museo, chiamando in causa soprintendente, assessore regionale ai Beni culturali e presidente della Regione Renato Schifani,
Dopo la diretta social delle 10 è quindi andato nuovamente in onda in diretta su Facebook alle 15, sottolineando alla presenza della direttrice Rita Insolia e dei Carabinieri chiamati dalla stessa, di voler restare a oltranza e invitando la cittadinanza a mobilitarsi insieme per pretendere la riapertura della casa museo.
Alla fine i toni tornano a essere civili, il sindaco si siede attorno a un tavolo con i responsabili e riceve rassicurazioni sui prossimi passaggi: collaudo, ultimi lavori e apertura entro poche settimane.
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