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Flower Power: donne nell’orto per ritrovare la propria autonomia

Interesserà anche i territori di Sortino, Ferla, Buccheri e Canicattini Bagni

L’inclusione sociale parte anche dalla cura della terra. Questo è il presupposto di un innovativo progetto che coinvolgerà giovani madri disoccupate con l’obiettivo di aiutarle a ritrovare la propria autonomia e interesserà i territori di Carlentini, Lentini, Francofonte, Sortino, Ferla, Buccheri, Canicattini Bagni, Scordia, Vizzini, Militello in Val di Catania, Ragusa e Comiso.

Il progetto, dal titolo “Flower Power donne nell’orto”, è portato avanti dall’Associazione Crescere in Campagna ed è stato finanziato dalla Regione Siciliana – Assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, nell’ambito dell’Accordo di Programma 2020 – 2021 per la realizzazione di iniziative di interesse generale di cui all’Art. 5 del Codice del Terzo Settore.

Centrale è l’idea che l’agricoltura sociale siciliana possa costituire una risorsa occupazionale, un contesto nel quale ritrovare una propria dimensione di gratificazione personale e sociale e una fonte di reddito e stimolo al cambiamento sociale.

Che nel mercato del lavoro le donne scontino più difficoltà degli uomini è un dato acquisito e generalizzato. Nel contesto Siciliano a preoccupare è la dimensione del fenomeno. Significativo il dato sui NEET, ossia i giovani under 35 che non studiano, non lavorano e non seguono percorsi di formazione. Nella nostra isola il 52,5% delle giovani donne appartiene a questa categoria. Disaggregando ancora il dato, si evince che le madri inattive sono il 20%. Spesso la condizione della giovane donna con figli piccoli è particolarmente difficile quanto a inserimento (o reinserimento) lavorativo. La maternità, per le sue implicazioni in primis fisiologiche comporta un periodo nel quale la donna è pressoché interamente assorbita dalla maternità stessa. Nel contesto locale accade sovente che, dopo il periodo della maternità, molte giovani donne rimangano assorbite quasi interamente nella cura dei figli e nel ménage familiare, con pochi o nulli spazi personali.

Il progetto Flower Power, che terminerà a maggio 2025, prevede la formazione e l’inserimento lavorativo per mamme disoccupate con figli piccoli che saranno introdotti in un innovativo percorso di Outdoor education curato dalla stessa Associazione.

Vogliamo provare a contrastare il circolo vizioso che troppo spesso rende l’accudimento dei figli causa di perdita di autonomia economica e psicologica da parte delle madri-  spiega Roberta Bunno, socia dell’Associazione Crescere in Campagna- Il nostro progetto prevede la formazione dei soggetti coinvolti nel campo dell’agricoltura biologica. Crediamo che la cura della nostra terra e l’autonomia delle donne siano beni preziosi che devono essere centrali in una società che vuole essere equa e sostenibile”.

La nostra idea è quella di ripartire dalla terra-  spiega Andrea Valenziani, presidente dell’Associazione – vogliamo valorizzare il contesto rurale delle coltivazioni biologiche, come ambiente sociale all’interno del quale, ed attraverso il quale, aiutare le donne a emanciparsi da condizioni molto spesso penalizzanti”.

Autonomia, cura di sé stessi e della terra sono valori fondamentali della nostra associazione– conclude  Roberta Brunno- Flower Power è un’opportunità preziosa, un segno concreto e tangibile nella direzione della cura della persona, del territorio e di sostegno alla genitorialità. Il nostro progetto, infatti, prevede anche un servizio di counseling come relazione d’aiuto all’interno del percorso di empowerment delle donne coinvolte”.

 


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