Uscire dal dissesto finanziario, stabilizzare i precari del Comune e soprattutto cambiare la mentalità della propria comunità sono tre degli obiettivi che Michele Carbè, sindaco di Buscemi, si è imposto per il suo mandato. Eletto primo cittadino della piccola comunità montana poco più di sei mesi fa, Carbè fin da subito si è confrontato con i piccoli-grandi problemi che attanagliano sia il suo comune, sia quelli limitrofi, come ad esempio la denatalità. “Purtroppo – spiega – a Buscemi siamo scesi sotto la soglia anche psicologica dei mille abitanti. Invertire questo trend è difficile, ma stiamo provando a dare un nuovo volto al nostro comune attraendo persone che provengono da Germania, Polonia e altre nazioni che stanno già iniziando a comprare casa qui”.
Sulla sua elezione al posto dell’uscente Rossella La Pira ha voluto sottolineare come il suo sia un successo di squadra, fatta da un gruppo eterogeneo. Sempre in ambito politico, Carbè ha rivendicato la sua militanza in Fratelli d’Italia, di cui è dirigente. “Questo non vuol dire che io non parli con gli altri politici, ma è ovvio che ho due punti di riferimento in provincia che sono Carlo Auteri e Luca Cannata.”
Per quanto riguarda il rilancio di Buscemi, Carbè ricorda i punti di forza della sua comunità quali il mutuo soccorso, il vivere “lento” e anche l’ecomuseo “che ci ricorda come vivevano i nostri nonni. L’obiettivo è quello di riuscire a tenerlo aperto anche nel fine settimana attraverso una convenzione pubblico – privata”. Così come molti altri suoi omologhi non lesina critiche in merito all’Unione dei Comuni, affermando senza troppi giri di parole che “così non può avere un futuro, o si cambia, oppure è meglio andare avanti con semplici convenzioni tra Comuni”.
Ragionamento finale sull’ex Provincia e sul possibile voto in Primavera insieme con le europee: “spero torni la politica – conclude Carbè – perché quando ci si rapporta con il commissario per noi comuni di provincia, c’è sempre qualche difficoltà. Avendo invece una rappresentanza politica è più semplice far sentire la propria voce per ottenere semplici interventi a servizio della comunità”.
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